Una delle nuove “piaghe” nell’allevamento e cura dei nostri amici pappagalli è l’intossicazione da zinco : spesso mascherata da infezione batterica, se non diagnosticata in tempo è molto pericolosa e può portare anche alla morte del nostro compagno pennuto. Il problema vero è la quantità assunta di zinco e soprattutto in che forma è ingerito: punto di partenza, da tenere sempre presente (non solo quando si parla d’intossicazione da metallli ) è che i pappagalli possiedono un metabolismo molto accelerato e sono in grado di assumere grandi quantità di composti dannosi in rapporto al loro peso.  

Dov’è presente lo zinco?
Pensiero comune è che non sia facile trovare zinco in ambiente casalingo, ma non è così: è presente, infatti in stucchi, coloranti, piccoli oggetti metallici (giochi, ganci…), pitture da parete, oltre che vernici antiruggine usate per le gabbie.

In quali range è tollerabile ed in quali tossico?
La concentrazione ottimale è compresa tra 0.9 e 2.5 ppm (questo intervallo deve essere valutato da specie a specie), consiste quindi solo in tracce. Concentrazioni superiori a 3 ppm sono potenzialmente dannose.

In quali forme è rinvenibile lo zinco?
Le forme più comuni di questo materiale con cui i nostri amici volanti vengono in contatto sono: zinco metallico, da blocchetti di sali minerali, frutta secca, cereali e semi di girasole e compostizincati usati o come antiruggine in vernici o in leghe metalliche, come l’ossido di zinco, il cromato e il fosfato di zinco. Per quanto riguarda vernici e leghe metalliche (soprattutto di alluminio) la tossicità dello zinco di cui si parla è legata alla sua dissoluzione. Questo metallo è un composto anfotero, ciò vuol dire che, pur essendo poco solubile in acqua, si scioglie facilmente in ambienti acidi (stomaco) o basici (i prodotti di pulizia o igiene per la casa sono composti acidi o basici, basti pensare al Lysoform®).

In che maniera generalmente ne vengono intossicati?
La via tipica d’ingresso è l’ingestione, anche se è possibile che i pappagalli respirino particelle derivanti da usura. Una volta ingerite scaglie o piccole parti di materiali contenenti sali o ossidi di zinco raggiungono l’ambiente acido dello stomaco ghiandolare e rilasciano ioni Zn2+. Questi entrano facilmente in seguito nelle cellule della parete intestinale, inducendo la produzione di radicali liberi dell’ossigeno, composti molto dannosi e reattivi, che aggredendo le diverse strutture cellulari causano gravi danni e morte della stesse. Ovviamente gli effetti dannosi dello zinco non si esauriscono a livello gastro-intestinale, infatti, è dimostrato che può agire anche a livello del fegato e dei muscoli con effetti comparabili a quanto accade al livello gastrico. Gli ioni zinco non sono rilasciati solamente quando sono ingeriti materiali zincati, ma anche a seguito del trattamento di gabbie o giochi con detergenti. è possibile anche che venga rilasciato Zn2+ anche con il solo contatto gabbia zincata-acidi della frutta ed è quindi consigliabile l’uso di mollette di plastica (facendo attenzione che non contengano porzioni in metallo a contatto con la frutta) o pinze/spiedini di acciaio inox o di qualsiasi materiale naturale (vedi scheda dei materiali consentiti), bisogna inoltre evitare l’uso di ciotole in lega d’alluminio, perché potrebbero contenere zinco. Un’altra possibile via di assunzione dello zinco è l’inalazione. Il particolato tossico può essere prodotto dal normale uso di gabbie o oggetti zincati (si sa, ai nostri amici pappagalli piace mettere becco ovunque) o da ossidazione degli stessi. Polveri contenenti zinco si depositano a livello degli alveoli polmonari, dove è presente un ambiente acido (molto meno acido dello stomaco ghiandolare ovviamente), portando a irritazione, infiammazione, a polmoniti e a pneumoconiosi, ossia infiammazioni polmonari dovute alla penetrazione di materiale estraneo. Se l’inalazione è massiccia, si può andare incontro a insufficienza respiratoria e morte.


ATTENZIONE  : lo zinco però non è un minerale da eliminare completamente dalla dieta, infatti, è fondamentale per la corretta funzionalità dei globuli rossi, per la produzione e il rilascio dell’insulina ed è inoltre richiesto per l’assorbimento della vitamina A.
Lo zinco contenuto nei blocchetti di sali minerali è completamente innocuo perché è presente nella sua forma “metallica” (con dicitura Zn), completamente atossico. Analogamente innocuo è lo zinco contenuto in frutta, cereali e semi di girasole. 


IN SINTESI : e’ buona regola usare unicamente oggetti metallici in acciaio inox e scegliere gabbie powder coated, procedimento che prevede di ricoprire le parti metalliche con un film organico, senza l’impiego di composti zincati come antiruggine.
Se proprio non si può fare a meno della zincatura (es. voliere), il consiglio è di lasciarla alle “intemperie” per un periodo che va dai quattro ai sei mesi: si formerà una patina biancastra, ossia lo zinco ossidato. La patina andrà rimossa molto accuratamente con una spugna abrasiva e infine la gabbia si potrà utilizzare.


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